Brilla l’Estate nella terra arida e fumosa
immane l’esigenza di acque continue
ma tra il bagnato e il secco
traspare il nudo seme
che come parte di noi,
è solito essere nascosto
nell’intimità più segreta
che occhi indiscreti non vedano,
che mani violente non prendano,
che stupide menti non pensino,
ed è tesa oramai come la corda di un violino.
Concetti sconosciuti si mescolano
all’abitudinarietà
ansia e stress ne fanno da padroni
in un travaglio senza fine
di là, in quel sentiero sul campo.
Piera Gabrieli, 13/07/2016